martedì 13 novembre 2007

dilemma

Oggi ho parlato di conflitti interpersonali: o meglio di conflitto e contrasto (descrivendo le due ipotesi: quantitativa e qualitativa)
Il tema come al solito riscuote successo (chi di noi non ha vissuto o vive situazioni conflittuali che vorrebbe, non dico risolvere, ma quantomeno capire!). Dopo aver elencato alcune delle possibili cause (uso del canale “sbagliato” tra analogico e digitale; disconferma; invasioni; profezia che si autoavvera) siamo passati ad un'applicazione pratica con il classico gioco del dilemma del prigioniero.
Ho deciso di far sviluppare due giochi in contemporanea in modo da avere un gruppo di controllo e uno che, a parità di altre condizioni, ipotizzasse che il punteggio ottenuto costituisse una sorta di “monte punteggio” da scontare in sede di esame. In altre parole se il punteggio ottenuto da un gruppo sarà 50, ognuno dei cinque componenti del gruppo avrà un abbuono di 10 punti sul punteggio di esame. L'intento è di verificare se scatta una ulteriore molla competitiva in presenza di un elemento concretamente riferibile alla specifica realtà dei ragazzi. Non so ancora come comportarmi qualora il risultato sia negativo....
Il risultato conferma a metà il modello: una coppia di squadre termina in territorio negativo, nell'altra coppia una squadra “vince” e l'altra “perde”. Purtroppo non c'è stato tempo per approfondire il commento successivo, ma alcuni utili spunti di riflessione sono emersi:
Qual è la mossa che inequivocabilmente può essere percepita come di “pace”?
Qual è la mossa che inequivocabilmente può essere percepita come di “guerra”?
Perché se in un gruppo ci sono “falchi” e “colombe” sono sempre i primi a prevalere?
Perché potendo scegliere tra un comportamento cooperativo e uno competitivo si sceglie sempre quest'ultimo?
Perché i risultati raggiunti in un negoziato vengono disattesi?
qual è lo stato d'animo del negoziatore quando il suo gruppo non rispetta l'accordo al quale LUI in primo luogo si era impegnato?
Esistono delle modalità credibili di uscita dal loop?
Se un gruppo manda costantemente segnali di “pace” esiste la possibilità che l'altro desista da un comportamento di “attacco”?
Come fare a costruire una relazione di fiducia?
discussione che faremo la prossima volta a lezione, ma se per caso qualcuno volesse anticipare e commentare il post o cercare del materiale e dare la sua visione....

domenica 11 novembre 2007

Perché?

Ho deciso di aprire questo blog per colpa di Feba. Da quando è in stage presso la mia azienda mi ha intontito con le sue informazioni (ed idee e innovazioni e deliri) sul web 2.0. Io pensavo di essere attento ai mutamenti tecnologici ma evidentemente mi ero perso parecchie puntate e lei mi parlava usando una lingua sconosciuta. Per di più mi ha chiesto di fare la tesi sui nuovi modi (e strumenti) a disposizione delle aziende grazie al web. Non potevo a questo punto esimermi dal mettermi a studiare (=navigare nella blogosfera) per cercare di capire qualcosa di più. Non credo di esserci riuscito, ma almeno adesso capisco il 75% di quello che dice. Il colpo di grazia me lo ha dato il libro "la coda lunga" di Chris Anderson (consigliatomi sempre da Feba). Un'illuminazione. Allora ho deciso che mi serviva uno strumento che mi scuotesse dal torpore creativo (non trovo mai il tempo di scrivere e riflettere) e almeno per il pezzetto di vita che riguarda il mio lavoro all'Università, un blog poteva essere uno strumento utile. Quindi qui pubblicherò gli appunti delle mie lezioni, le riflessioni fatte e qualunque cosa mi venga in mente che, a mio giudizio, possa essere utile ai miei studenti (e a chiunque ne abbia voglia) per riflettere sui temi connessi al difficile rapporto tra mondo delle aziende e mondo dei consumatori. Va da sè che ogni commento, suggerimento, link sarà benvenuto.

Sulla Fedeltà

Parlando di "fedeltà", intesa come fedeltà del consumatore ad un deteminato fonitore, da un paio di anni propongo ai miei allievi un esercizio che parte dalla ricerca di significati della parola "fedeltà" in una coppia per poi discutere insieme il risultato e provare ad applicare quei concetti al microcosmo azienda/cliente. Ecco le liste completedei due anni (mescolate, forse ci sarà qualce sovrapposizione):
rispetto
sincerità
unicità
amore
legame
resistenza alle tentazioni
stabilità
fiducia
angoscia
complicità
cultura
dialogo
tranquillità
Promessa
feeling
progetti in comune
stima
continuità
vincoli
empatia
appagamento
tradimento
cane
identificazione
lealtà
dipendenza
necessità
noia
affinità
economicità (gestire due rapporti costa troppo)
immedesimazione
passione
attrazione
trilogy (escusività, impegno)
coerenza
scelta
apprezzare ciò che si ha
remunerazione (la fedeltà va premiata)
convinzione (sei fedele se sei convinto)
gratificazione
qualità costante
percezione di un rapporto positivo
fiducia
abitudine
convenienza Benefici>Costi
vincoli contrattuali
riconoscersi nell’altro
sicurezza
stimoli, novità
onvestimento
sacrificio
scarsità
debolezza (paura del cambiamento e delle sue conseguenze)
tradizione
immagine
ignoranza
trasparenza

Tutto o quasi trasponibile al nostro contesto.
Ma da zero a due post nella stessa giornata è tanto per un neofita.Al prossimo post qualche riflessione in piu.